RD-Connect mette in primo piano la condivisione dei dati e il consenso dei pazienti
Lo scorso ottobre si è tenuta a Bruxelles una conferenza sul progetto europeo RD-Connect. EURORDIS, co-organizzatore dell’evento, ha assicurato che venisse ben rappresentato il punto di vista dei pazienti attraverso il Comitato Consultivo del progetto (RD-Connect PAC), composto da associazioni di malati affiliate ad EURORDIS. In un momento in cui il tema della protezione dei dati è oggetto di un acceso dibattito a livello europeo, questa conferenza di due giorni ha messo in primo piano la questione della condivisione dei dati e del consenso.
Durante l’evento si è cercato di trovare un compromesso tra la tutela della privacy del paziente e la riservatezza dei dati, da un lato, e dall’altro la necessità della condivisione dei dati come una priorità della ricerca, in particolare nel settore delle malattie rare, in cui le popolazioni di pazienti, le risorse, le conoscenze e le competenze sono limitate e disseminate. I partecipanti hanno discusso sul modello di consenso migliore per tutelare i diritti dei pazienti, sostenendo il progresso della ricerca. La conclusione alla quale si è giunti all’unanimità è la necessità di una governance efficace delle iniziative di condivisione dei dati, al fine di assicurare che le informazioni relative ai pazienti vengano gestite in modo responsabile. Una forte tutela garantisce che i dati dei pazienti siano adeguatamente e responsabilmente condivisi.
Il Comitato RD-Connect PAC opera, attraverso il Work Package 6 del progetto, su questioni etiche, legali e sociali e garantisce che il progetto sia incentrato sul paziente. Prima della conferenza si è tenuto un workshop sul tema dello sviluppo delle competenze (capacity building), incentrato sul punto di vista dei pazienti riguardo la condivisione dei dati e altre questioni importanti. Anna Kole, responsabile dei progetti sui registri e le biobanche presso EURORDIS, ha presentato ai partecipanti i risultati preliminari delle sue ricerche che saranno perfezionati nel corso del progetto e costituiranno la base del quadro etico e normativo che guida le attività di condivisione dei dati in RD Connect, così come nei progetti EURenOmics e Neuromics. EURORDIS estenderà la consultazione sulle aspettative dei malati a tutti i suoi membri per tutta la durata del progetto, attraverso indagini, consultazioni ad hoc e workshop durante le riunioni associative.
Il progetto RD-Connect, della durata di sei anni, è stato avviato a novembre 2012 ed è finanziato dal Settimo Programma Quadro dell’UE nell’ambito del Consorzio Internazionale della Ricerca sulle Malattie Rare (IRDiRC). Come piattaforma integrata che collega database, registri, biobanche e bioinformatica clinica per la ricerca sulle malattie rare, RD-Connect sta sviluppando una infrastruttura globale per la condivisione dei risultati dei progetti di ricerca, a partire dal progetto EURenOmics, incentrato sulle cause, la diagnosi, i biomarcatori e i modelli di malattia per le malattie renali rare, e il progetto Neuromics che utilizzerà il sequenziamento di prossima generazione per aumentare la conoscenza genetica delle malattie neurodegenerative e neuromuscolari rare.
RD – Connect rappresenta un’opportunità per arrivare ad una posizione comune in una nuova era della ricerca in cui le aspettative di tutte le parti interessate, compresi i pazienti ed i loro rappresentanti non sono completamente definite. Si auspica che l’eventuale legislazione sulla protezione dei dati in Europa incontri anche le aspettative dei malati di ottenere il necessario equilibrio che rispetti i loro diritti e garantisca una ricerca adeguata. EURORDIS ha organizzato un dibattito presso il Parlamento Europeo, prima del voto della commissione LIBE del Parlamento Europeo (Libertà civili, giustizia e affari interni) che ha avuto luogo il 21 ottobre, per discutere l’impatto potenziale della normativa in materia di ricerca sulle malattie rare. La commissione LIBE ha votato all’unanimità a favore del nuovo regolamento sulla protezione dei dati, spianando la strada al relatore Jan Philipp Albrecht (Verdi, Germania) per cominciare i negoziati con il Consiglio e la Commissione e cercare di raggiungere un accordo comune sul pacchetto di protezione dei dati, prima delle elezioni europee previste per maggio 2014. Gli emendamenti approvati dalla commissione LIBE saranno esaminati prima del voto in plenaria previsto per dicembre 2013, in quanto non è ancora chiaro quale sarà l’impatto della nuova normativa sulla salute e la ricerca medica.
Traduttrice: Roberta Ruotolo